venerdì 3 dicembre 2010

Auto da fé

"Giusto, le aveva promesso un libro. Per lei non si poteva prendere in considerazione altro che un romanzo. Non che dai romanzi la mente tragga molto nutrimento. Il piacere che forse offrono lo si paga a carissimo prezzo: essi finiscono per guastare anche il carattere più solido. Ci si abitua a immedesimarsi in chicchessia. Si prende gusto al continuo mutare delle situazioni. Ci s'identifica con i personaggi che piacciono di più. Si arriva a capire qualunque atteggiamento. 
Ci si lascia guidare docilmente verso le mete altrui e per lungo tempo si perdono di vista le proprie. 

I romanzi sono dei cunei che un attore con la penna in mano insinua nella compatta personalità dei suoi lettori. Quanto più precisamente egli saprà calcolare la forza di penetrazione del cuneo e la resistenza che gli verrà opposta, tanto più ampia sarà la spaccatura che rimarrà nella personalità del lettore. I romanzi dovrebbero essere proibiti per legge."

(Elias Canetti, "Auto da fé", Adelphi, Milano, 1999)

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