mercoledì 30 maggio 2012

Una danza non proprio gradita



lampadario


Ieri non è stata una giornata facile: due scosse forti e un improvviso sonno mi è arrivato addosso.


Forse  una reazione di auto-difesa, dopo avere provato incredulità e preoccupazione per mia figlia che abita qui vicino, ma in un appartamento al secondo piano. E' risaputo che più  in alto si è, più la scossa è avvertita forte.
Ma neppure i telefoni, in quei momenti, funzionavano.


L'unico modo di sapere era connettersi a internet e infatti le notizie non mancavano, anche tragiche.


Così la mattinata è passata, finché alle 13 e 02 circa, un'altra scossa che mi ha spostato in avanti prima e subito dopo all'indietro, mi ha fatta uscire un po' dal mio torpore.


Finalmente poi,  ho parlato con Alice, molto più terrorizzata di me.
Non ho avuto bisogno di chiederglielo: mi ha avvisato lei che sarebbe arrivata qui con la Otty, la sua coniglia.


Abbiamo mangiato normalmente e questo non lo avrei mai creduto possibile, ma ci sono riuscita bene...




Il mio pisolino, subito dopo, me lo sono fatto, con la compagnia della mia cagnolina Frida, che in questi giorni è veramente molto spaventata e se ne sta di solito rintanata negli angoli della casa.


Frida, la mia cagnolina
Frida


Infine, al mio risveglio, mi sono unita a mia figlia e a mio marito, tutti in giardino, con un magnifico sole, la Otty che beatamente mangiava l'erba del prato e Frida felice di questa insolita disposizione di umani.


Per anni mi sono chiesta, pensando alle due guerre mondiali,come  potevano, i civili, resistere con il pensiero di continui bombardamenti.


Un po' ieri ho capito.


Invito a leggere quanto postato da Rosa nel suo blog:
http://eliotroporosa.blogspot.it/2012/05/da-luogocomune-di-massimo-mazzucco-un.html

lunedì 28 maggio 2012

Mono-aforismi


Follia



  • La follia è una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione.

  • Quando qualcuno è folle ed entra in un manicomio, smette di essere folle per trasformarsi in malato. Diventa razionale in quanto malato.

  • Per poter veramente affrontare la "malattia", dovremmo poterla incontrare fuori dalle istituzioni, intendendo con ciò non soltanto fuori dall'istituzione psichiatrica, ma fuori da ogni altra istituzione la cui funzione è quella di etichettare, codificare e fissare in ruoli congelati coloro che vi appartengono. Ma esiste veramente un fuori sul quale e dal quale si possa agire prima che le istituzioni ci distruggano?


Franco Basaglia

Immagine presa in rete

domenica 27 maggio 2012

Guardie e ladri: Le voci dei libri


Ho scovato sul sito di Teca, un libro che non conosco, di Ezio Raimondi.
Mi sono sentita subito in profonda sintonia con quanto scritto e che riporto qui.

Raimondi-E_voci5.jpg


Capitolo ottavo
I libri dell'amicizia


Quando la propria biblioteca esorbita dai luoghi deputati e invade ogni spazio domestico può naturalmente diventare un problema per coloro che vivono con te. In casa mia questa situazione ha dato luogo a una battaglia giurisdizionale con mia moglie, che non ha mai avuto fine. 
Come per ogni aspetto del nostro appartamento, avrebbe desiderato che anche i libri fossero "in ordine".
Non perdonò mai a padre Pozzi di aver detto una volta, affacciandosi sulla soglia del mio studio, "Che bella biblioteca!".
Ma era proprio il cumulo dei volumi affastellati, l'immagine quasi di un organismo vivente che si presentava allo sguardo partecipe dell'amico studioso a sedurlo, del tutto indifferente al fatto che i libri fossero o meno a posto.
Anzi. Il libro fuori posto è sempre una sfida per colui che si avventura nella ricerca, con l'ansia e la felicità di ritrovare ciò che era solo nascosto, e sembrava perduto. 
La biblioteca diventa allora una sorta di foresta e il lettore un cavaliere errante che ripercorre vecchie leggende, vecchie storie, vecchie illusioni, con il desiderio di un ordine sempre conteso e mai raggiunto sino in fondo. 
Quando le dita percorrono gli scaffali, alla caccia del volume perduto, se ne ricordano i colori, i caratteri esterni della collana; ma poi accade di confonderli, ci viene il dubbio di cercarlo con un colore mentre ne aveva un altro, e allora tutto diventa aleatorio e qualche volta è proprio il caso a condurci alla meta. 
È come giocare a guardie e ladri in un labirinto: si vuole un libro, non lo si trova: si rinuncia. Si ricomincia con altri libri, ma di questi, tre sono scomparsi; è una sorta di maledizione, che si scioglie o con la resa, o con la felicità del ritrovamento. 

sabato 26 maggio 2012

Il Post di oggi e Charles Schulz


Su Il Post di oggi, 26 maggio, c’è un breve articolo dedicato a Charles Schulz e corredato dalla striscia che metto anch’io.




I Peanuts sono la striscia a fumetti più famosa del mondo, pubblicata quotidianamente tra il 1950 e il 2000, quando morì a 77 anni il suo autore Charles Schulz


Ancora oggi le repliche delle strisce sono distribuite e pubblicate ogni giorno sui quotidiani di decine di paesi del mondo: in Italia, dal Post. 


La popolarità e l’influenza della striscia – e dei suoi personaggi più famosi, soprattutto Charlie Brown, Snoopy, Linus – si è estesa nel tempo a tutti i media e alla vita quotidiana di mezzo mondo, attraverso i loro caratteri, le loro battute, il radicamento delle loro consuetudini, e una quantità straordinaria di efficacissimi aforismi e citazioni. 


Le frustrazioni, insicurezze, illusioni, ansie, dei personaggi bambini hanno sempre rispecchiato quelle dei lettori adulti aggiungendovi tenerezze infantili che hanno sempre appassionato i lettori bambini: costruendo nel tempo un successo presso generazioni diversissime. 


Il nome Peanuts venne scelto dal distributore della striscia citando quello di un pubblico di bambini in uno show televisivo dell’epoca, e si è sempre detto che a Schulz non piacesse. 


Ma come dice Lucy Van Pelt, “più si invecchia, meno si è sicuri rispetto a un sacco di cose”.


Da Il Post

venerdì 25 maggio 2012

Ponti


ponte sul Bosforo.jpg


Ancora una volta, apro un libro a caso.
Il libro è "Piccolo Inventario degli specchi" di Alfonso Lentini e mi accorgo che mi capita spesso tra le mani.
Curioso questo fatto, perché il libro non è certo in una posizione comoda.

Comunque si merita che ne venga riportato un brano - o, meglio - uno stralcio di un capitoletto.

" ...Il ponte è figura dello specchio, lo specchio è figura del ponte. Un ponte è l'unico elemento di contatto fra le due sponde di un fiume. Il ponte è sospeso sull'acqua, ha in sé qualcosa di instabile, fragile, mercuriale. Se attraversi un ponte, ti può prendere un capogiro inaspettato, le vertigini sono in agguato. 
Ma nello stesso tempo il ponte è una forza potentissima.
          Mette in comunicazione due mondi altrimenti troppo lontani.
Prima che inventassero i ponti, gli abitanti di una sponda guardavano gli abitanti della sponda opposta come venusiani, come assolutamente altri, abitanti di uno specchio irraggiungibile.
E invece erano a portata di mano, sarebbe bastato un qualsiasi cavalcavia, un'asse, una passerella, un salto un po' più lungo di quanto fosse possibile con le gambe e, oplà, le due dimensioni sarebbero entrate in contatto. ..."
Da:  Piccolo Inventario degli specchi di Alfonso Lentini - ed. Stampa Alternativa.



giovedì 24 maggio 2012

Lettere alfabetiche




C’è un silenzio in ogni cosa fitto come un’esplosione, moltiplicato anni luce in un unico movimento raccolto – nell’erba, nella vipera sulla pietra, nelle frasche di prugnolo, nei gabbiani, nelle conchiglie bolle l’immensa coppa di luce solare sopra lo specchio marino, luce da luce, silenzio-luce-movimento – il nocciolo d’immobilità nell’antico silenzio in esplosione del sole.


Svezia.jpg


L’immenso silenzio greve delle cose un turbine che si schianta, il ballerino derviscio in mezzo al nocciolo di pietra, l’istante che permane, la mutevolezza-danza-dell’istante, la schiuma-chiarore di lampo vecchio milioni di anni dell’istante che danza vista come immobilità, formula-vertigine, segno di lettera alfabetica.


Birgitta Trotzig
(da Anima, 1982 – Traduzione di Daniela Marcheschi)

Immagine dal web

domenica 20 maggio 2012

Scosse domenicali


Sinceramente, stanotte ho dormito, non ho sentito scosse.
Ma mia figlia che era a un chilometro da qui le ha invece sentite e molto forte, tanto che, come altre persone abitanti da quelle parti, si è rifugiata in macchina col suo ragazzo, portandosi il suo coniglio.
E ci ha telefonato due volte, parecchio spaventata.


Ma il punto non è  questa mini-cronaca.


Il punto viene centrato più che bene da Marista Urru della quale vi chiedo di leggere cliccando nel rettangolino qui sotto.



venerdì 18 maggio 2012

A mio figlio Attilio Mauro che ha il nome di mio padre




A mio figlio Attilio Mauro che ha il nome di mio padre


Portami con te lontano
...lontano... 
nel tuo futuro. 


Diventa mio padre, portami 
per la mano 
dov'è diretto sicuro 
il tuo passo d'Irlanda
l'arpa del tuo profilo
biondo, alto
già più di me che inclino
già verso l'erba.
Serba
di me questo ricordo vano
che scrivo mentre la mano
mi trema.
Rema
con me negli occhi allargo
del tuo futuro, mentre odo
(non odio) abbrunato il sordo
battito del tamburo
che rulla - come il mio cuore: in nome
di nulla - la Dedizione.




da Il muro della terra – Giorgio Caproni – Garzanti Editore (1975)

martedì 15 maggio 2012

Bisogna insegnare il piacere e il rischio della lettura nelle scuole


Ho trovato estremamente interessante un intervento di Davide Rondoni a proposito della letteratura e del suo insegnamento nella scuola.


Davide Rondoni a Cupra Marittima: «Bisogna insegnare il piacere e il rischio della lettura nelle scuole» | Il Segnale


....l' intervento di Rondoni sulla letteratura e, in particolare, sull’insegnamento della stessa all’interno delle scuole. 


Il poeta romagnolo è autore del pamphlet dal titolo Contro la letteratura, in cui vengono denunciate le continue mortificazioni che, proprio la letteratura, subisce costantemente all'interno delle scuole italiane. Per porre rimedio a quella che ha tutti gli aspetti di una disfatta, Rondoni nel libro propone, forse un po’ provocatoriamente, di rendere facoltativo l’insegnamento della letteratura nelle aule del Belpaese.



"Questo libro nasce dai miei numerosi incontri con studenti. – ha detto Rondoni – Ho toccato con mano una cosa ormai scontata per molti e cioè che l’80-87% dei ragazzi ha un’idea morta della letteratura. Quando però si parla loro di letteratura viva, noto che si accende l’interesse. Il gusto di leggere l’avventura e il rischio della lettura non può avvenire senza che qualcuno te lo proponga e gli insegnati di oggi, per diverse motivazioni, non riescono a far appassionare i ragazzi che, inoltre, si trovano davanti a libri di testo spesso inadatti,veri e propri mattoni privi di attrattiva".


"Ogni volta che si vuole riformare la scuola – prosegue il poeta romagnolo – lo si pensa di fare aggiungendo burocrazia alla burocrazia, producendo solo insegnati stressati". 


Rondoni una soluzione  però la propone: "A mio avviso, nelle scuole è inutile insegnare storia della letteratura. I ragazzi hanno bisogno di avere davanti qualcuno che legge con loro, introducendoli al piacere, al rischio, alla fatica del testo. Dopo alcuni mesi che ciò avviene poi si può chiedere loro se vogliono continuare le lezioni di letteratura, e se il docente è bravo, scommetto che la risposta sarà affermativa, perché i ragazzi non sono stupidi e sanno benissimo che per confrontarsi sull’amore o sulla sofferenza è meglio che confrontarsi con Ungaretti che con la De Filippi"

lunedì 14 maggio 2012

Aforismi di Tiziano Terzani




  • Guarda la natura da questo prato, guardala bene e ascoltala. Là, il cuculo; negli alberi tanti uccellini – chi sa chi sono? – coi loro gridi e il loro pigolio, i grilli nell'erba, il vento che passa tra le foglie. Un grande concerto che vive di vita sua, completamente indifferente, distaccato da quel che mi succede, dalla morte che aspetto. Le formicole continuano a camminare, gli uccelli cantano al loro dio, il vento soffia.

malva.jpg


  • Oggi l'economia è fatta per costringere tanta gente a lavorare a ritmi spaventosi per produrre delle cose per lo più inutili, che altri lavorano a ritmi spaventosi, per poter comprare, perché questo è ciò che dà soldi alle società multinazionali, alle grandi aziende, ma non dà felicità alla gente.


  • Quando la religione diventa un grande potere all'interno dello Stato, lo Stato di per sé perde potere sui suoi cittadini.


  • L'arte, quella vera, quella che viene dall'anima, è così importante nella nostra vita. L'arte ci consola, ci solleva, l'arte ci orienta. L'arte ci cura. Noi non siamo solo quello che mangiamo e l'aria che respiriamo. Siamo anche le storie che abbiamo sentito, le favole con cui ci hanno addormentato da bambini, i libri che abbiamo letto, la musica che abbiamo ascoltato e le emozioni che un quadro, una statua, una poesia ci hanno dato.


Tiziano Terzani


domenica 13 maggio 2012

Dedicato a Alice


E’ gradevole che esista un giorno dedicato alle mamme.
Eppure, mi sembrerebbe altrettanto bello o anzi, ancora più bello, dedicare una giornata ai figli.


Ho una figlia e a lei  devo dedicare questa giornata.
Perché mia figlia è il mio sole, lo specchio dove riesco a riflettermi, perché mi mantiene la gioia di vivere.


Cara Alice, sei nata il giorno del solstizio d’estate, di lunedì, e convolvoli, malva e tutto era in piena fioritura.


John Sloane


Eri per me un esserino sconosciuto, bionda, con gli occhi azzurri, così diversa da me, e così bella.


Come adesso del resto. La tua bellezza è esterna ma soprattutto la possiedi dentro di te.


E questo non sempre fa bene, perché ci saranno troppo spesso ‘altri’ che non sapranno vederla.


Susan Rios




Ti auguro un vento favorevole, cara bimba mia, che bimba più non sei e devi remare contro un mondo che non lascia spazio ai giovani.


Ti auguro questo e a te dedico questa giornata che, senza te, per me non avrebbe significato.


Auguri a tutte le mamme!


Immagini prese dal web di John Sloan e di Susan Rios

venerdì 11 maggio 2012

Che fa un povero Sagittario in queste circostanze???




Scrive Rob Brezsny nei suoi simpaticissimi oroscopi, solo leggermente ermetici:


 Sagittario

    22 novembre – 21 dicembre



 La Guyana è poco frequentata dai turisti, probabilmente perché è quasi tutta coperta di foresta vergine e offre pochi divertimenti a chi viaggia. 
Ma la sua reputazione è stata anche macchiata da un evento del 1978, quando il capo di una setta religiosa, il reverendo Jim Jones, spinse al suicidio tutti i suoi seguaci. 


L’anno scorso, lo scrittore di viaggi Jeff Greenwald ha annunciato che sarebbe andato in Guyana e i suoi amici hanno reagito con una battuta prevedibile: “Non bere il Kool-Aid!”, cioè la bevanda al cianuro che Jones fece ingurgitare ai suoi accoliti. 


Ma Greenwald è stato contento di esserci andato. La rigogliosa, intricata magnificenza delle foreste ha reso il suo viaggio difficile; però è stato una benedizione per i sensi e un’avventura eccezionale. 


Prendi esempio da lui, Sagittario. Considera la possibilità di tuffarti in una situazione impegnativa ma stimolante. Dimentica i tuoi pregiudizi su un’esperienza che potrebbe essere molto gratificante.”


Da L’oroscopo di Rob Brezsny: 


Ci sono sagittari fra voi che potrebbero suggerirmi qualche idea?
Ma non necessariamente solo i sagittari, anzi meglio più consigli possibili ... :)


Immagine dal web

giovedì 10 maggio 2012

Maggio e il biancospino




Tra i molti germogli che proclamano Maggio
e che adornano i campi in festosa schiera,
in gara tra loro per vincere in splendore,
spicca il bel fiore del biancospino
che di bianco ammantato
l'avido occhio riempe di tutta la delizia di Maggio.

Geoffrey Chaucer


Immagini prese dal web

La Cassazione deciderà la sorte dei blog (e non solo).




Cassazione e Carlo Ruta


Dal blog di Rosa,  leggete questo post. Ci riguarda tutti.

http://eliotroporosa.blogspot.it/2012/05/il-destino-dei-blog-italiani.html

E teniamoci aggiornati, per favore!


mercoledì 9 maggio 2012

Il Sud e le stagioni


A volte mi fermo a leggere gli articoli di Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera.


Un paio di mesi fa, mi è capitato di leggere quanto copio sotto che avevo salvato per poterlo rileggere con calma


Napoli è la primavera, la Sicilia è come l'estate: storia di affinità elettive

Viaggio nel Sud di Marina Valensise
 Marina Valensise, "Il sole sorge a Sud", pp. 363, € 22 è pubblicato da Marsilio editore
Il viaggio comincia nel cortile di un'infanzia calabrese e finisce nella Napoli inorgoglita dei neoborbonici. È un viaggio nello spazio e nel tempo, andando incontro ai contemporanei e ricordando i morti, i grandi viaggiatori da Goethe a Stendhal, gli autori dimenticati del passato. Lo pubblica oggi Marsilio (Il sole sorge a Sud). 
L'ha scritto una tra i più colti giornalisti italiani, Marina Valensise - allieva e traduttrice di François Furet -, che però non ha rinunciato al gusto del reportage e dell'inchiesta. La sua è una tecnica diametralmente opposta a quella dell'opinionista, convinto che i confini del mondo coincidano con quelli della propria testa; la Valensise invece viaggia, parla con le persone, si misura con la realtà, ma non si limita a raccontarla, la teorizza con un taglio netto, con uno spunto di partenza - la sensazione che il Sud sia una terra sconosciuta alla maggior parte di noi, e meriti invece un trattamento nuovo - e con un obiettivo: ricostruire l'autostima dei meridionali e trasformare quello che a oggi appare un problema insolubile in un'opportunità.

lunedì 7 maggio 2012

Rose di maggio e aforismi


Dal computer di mio marito che ancora dorme, torno sul mio blog per salutare e ringraziare tutti.

Siamo al settimo giorno di maggio ma qui da me è ancora abbastanza freddo. Le rose però sono state puntualissime e sono lì, tra il verde dei prati o accanto ai muri di alcune case.

Ogni anno mi sembrano sempre più belle in questo periodo.

Non ho ancora notizie precise del mio computer, solo sospetti che non fanno che rafforzare i miei.


Oggi è però giorno di aforismi.

Eccoli dunque:


  • L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari. 
          Antonio Gramsci

  • Inezie più lievi dell'aria sono per un uomo geloso prove più certe delle sacre scritture.
         William Shakespeare

  • Non temer mai di dire cose insensate. Ma ascoltale bene, quando le dici.
         Ludwig Wittgenstein

  • Chi affida un segreto a un servitore ne fa il proprio padrone.
          John Dryden

  • Tutti i peccati sono dei tentativi di colmare dei vuoti.
          Simone Weil

venerdì 4 maggio 2012

Mi sento monotona





Non so come scusarmi, ma il mio blog è ancora nel 'mirino' di qualche buonpensante ....


Utilizzando come browser Google Chrome, non riesco ad entrare, perché mi segnala malware (non contagioso) o tentativo di hacker.


Da un po' sospetto la presenza di qualcuno nel mio computer.
Dovevo già fare una denuncia alla polizia postale, ma ho aspettato, illudendomi di capire meglio.
Figurarsi, proprio io? Non so molto di informatica, per non dire niente.


Comunque mi scuso con tutti.
Aspetterò che la denuncia vada avanti e mi ritiro per un po'.


Non ho risposto a nessuno di voi e mi dispiace.


Non dimenticatemi ...


A presto, spero!
Lara

giovedì 3 maggio 2012

Uno strano libro: Europeana




Trovo scritto a proposito di Europeana in una newsletter de La nuova Bottega dell’Elefante che l’autore,
Patrik Ourednik (Praga 1957), scrittore eclettico, traduttore, linguista, redattore di enciclopedie, ha lasciato la Cecoslovacchia nel 1983 per stabilirsi a Parigi, dove vive e lavora.


“Europeana”, nella traduzione di Elena Paul, è stato pubblicato in italiano da :duepunti edizioni, Palermo 2005 (nuova edizione 2011).



“Alla fine del XX secolo la gente si chiedeva se bisognava festeggiare l’inizio del nuovo millennio già nel 2000 oppure nel 2001. Per quelli che aspettavano la fine del mondo la questione era importante anche se, alla maggior parte della gente non interessava e altri che aspettavano la fine del mondo pensavano che sarebbe arrivata un giorno qualunque. Certi cristiani dicevano che in ogni caso si era già nel 2004 perché Gesù era nato quattro anni prima. E secondo il calendario ebraico eravamo già nel 5760 mentre secondo il calendario mussulmano eravamo soltanto nel 1419 e secondo il calendario giuliano eravamo in anticipo rispetto al calendario gregoriano ragion per cui nel 1917 la rivoluzione d’ottobre era scoppiata a novembre. 
I buddisti non s’interessavano alla questione perché secondo il calendario buddista eravamo nell’anno 2542 dell’era del Buddha Shanjkara ma anche perché i buddisti si preoccupavano piuttosto della loro reincarnazione in rana o in formichiere o in cercopiteco ecc. 
Nel XX secolo in Europa il buddismo e il taoismo fecero molti adepti che suonavano il gong usando bacchette con la punta di feltro e respiravano con il diaframma e parlavano dello Yin e dello Yang e scrivevano libri mistici e dicevano che il mondo è pieno di misteri ma soltanto in apparenza perché in realtà tutto è armonia. E quando qualcuno aveva vissuto qualcosa di misterioso scriveva un libro perché l’era mediatica era venuta e tutti volevano scrivere un libro”.


Ancora:


“Gli ariani erano una razza dolicocefala riconoscibile per la pelle bianca e per il cranio il cui rapporto lunghezza-larghezza era inferiore a 75 e per lo spirito creativo e il senso della collettività. I nazisti dolicocefali dicevano che la natura è crudele ma giusta e che se si volevano imporre idee rivoluzionarie e valori e una giustizia suprema e nuova bisognava conformarsi alla natura. E che la storia era una lotta eterna tra verità e menzogna e che ognuno doveva scegliere da che parte stare. Chi non avesse scelto da che parte stare sarebbe stato spazzato via dall’uragano della storia”.


E ancora:


“Gli storici dicevano che la memoria storica non era una componente della storia e che la memoria era passata dalla sfera della storia a quella della psicologia e questo aveva inaugurato un nuovo dominio della memoria nel quale non era più in questione la memoria dell’avvenimento ma la memoria della memoria. E che la psicologizzazione della memoria aveva suscitato nella gente il sentimento che c’era un debito da pagare al passato ma senza che si sapesse quale fosse e a chi dovesse essere pagato.”


“E i medici americani consigliavano ai loro concittadini di respirare aria pura e fare sport e andare in bicicletta per mantenersi in forma. La bicicletta era particolarmente raccomandata per gli uomini perché per le donne si era rivelata inopportuna e i medici hanno spiegato che lo sfregamento della sella contro vulva e clitoride eccitava la donna incitandola a pratiche sessuali perverse. Per impedire alla donna di abbandonarsi a pratiche sessuali perverse si è provato a costruire selle a forma di mezza luna che però si sono rivelate poco confortevoli.”


“E nel 1999 gli Hamish hanno venduto una quantità dodici volte superiore alla media di candele e ceppi di pino e macinini da caffè ecc. perché tutti avevano paura che il MILLENNIUM BUG mettesse fuori servizio le linee elettriche”
“E i filosofi dicevano che il mondo era ormai entrato nella civiltà della copia e che tutto era solo la copia di una copia di una copia”.





martedì 1 maggio 2012

Primo maggio


Il post che segue non è scritto da me, ma dalla brava Chicchina.


Mi sono resa conto di non potere scrivere niente su questa ricorrenza del primo maggio, che per tanti anni è stata onorata, celebrata, come festa dei lavoratori.


Oggi dovremmo ricordare tutti coloro che non hanno ancora un lavoro, o l’hanno con stipendi o salari da fame, o sono precari da anni, senza alcuna sicurezza. I giovani senza futuro, gli anziani che stavano per andare in pensione e all’ultimo minuto si sono trovati a dovere lavorare ancora per anni, i piccoli imprenditori che sono falliti, i suicidi.


Non è festa, oggi.


Ma Chicchina ricorda com’era il suo primo maggio e credo valga la pena di ricordare, assieme a lei.


"LUNEDÌ 30 APRILE 2012


IL PRIMO MAGGIO NEI MIEI RICORDI
E' il I° maggio: festa dei lavoratori e del lavoro.
Ma di questi tempi il lavoro manca e i lavoratori hanno poco da festeggiare.
Negli anni sono cambiati i bisogni, è cambiato il lavoro, sono cambiati i motivi di lotta, i traguardi da raggiungere.
E la giornata del I° Maggio, nelle sue manifestazioni nazionali, si è adeguata, diventando negli ultimi anni momento di festa, di partecipazione, di colore.


Quando la festa era stata ripristinata, dopo la parentesi del fascismo, ero una bambina. Da allora e per moltissimi anni è stato per me un appuntamento fisso.
Aspettavamo con gioia, e per noi ragazzini era un'occasione unica, coincideva anche con la fine dell'inverno, i primi vestiti leggeri.
Ci preparavamo per tempo, io e i miei fratelli e poi con mio padre arrivavamo in paese. Lungo la strada si formavano dei gruppi, sempre più numerosi, perché il nostro era un paese agricolo e per un giorno il lavoro, tutto, si fermava.
Facevamo sosta dagli zii che abitavano all'inizio del paese.
La zia ci faceva trovare sempre qualche dolcetto, della limonata fresca e dissetante.


Mio padre ci lasciava per andare con gli altri compagni: c'era da organizzare il corteo, distribuire le bandiere, assicurarsi che ci fosse la banda, il palco per i comizi, i volantini da distribuire.
Noi assaporavamo il lato più "commerciale “della festa:  gelati, qualche banchetto con nocciole, torrone, collanine e roba simile.
Ma quando il corteo era pronto, tutti noi ragazzi eravamo in prima fila, con le nostre coccarde le nostre bandiere,(chissà se erano formato speciale adatto a noi?).
Era una festa di colori, un fiume di persone sotto un mare di bandiere che si muoveva per le strade del paese, e cresceva ad ogni angolo di strada, le porte e le finestre delle case aperte amplificavano se possibile gli inni che la banda 
intonava ,e che molti di noi cantavano.


Il corteo terminava in piazza dove c'era sempre qualche bravo oratore che spiegava il senso della festa, le lotte che bisognava portare avanti, i risultati che si erano ottenuti, o sperati soltanto...
Finita la festa era problematico ritornare a casa perché mio padre si fermava continuamente a parlare con gli amici, a commentare, a salutare. E noi non vedevamo l'ora di arrivare e riposare.


L'inno, scritto da Filippo Turati nel 1893,quì completo, risente certamente della retorica del tempo, ma emoziona ancora.
Spero piaccia anche a voi


http://youtu.be/yUNo8g7v8rc




Fonte: http://scrivoescambio.blogspot.it/2012/04/il-primo-maggio-nei-miei-ricordi.html   di Chicchina




Immagine dal web



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